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John Nash la mente bellissima della teoria dei giochi

John NashMaggio 2015. John Nash (nella foto a lato) il Premio Nobel per l’economia che concepì la teoria dei giochi, purtroppo scompare a 86 anni in un incidente d’auto assieme alla sua compagna di sempre, Alicia Larde. Il dramma si è consumato domenica 24 maggio 2015 nel New Jersey.

La storia di John e Alicia è salita alla ribalta con il film di Ron Howard del 2001 “A Beatiful Mind”, vincitore di quattro premi Oscar e altrettanti Golden Globe,

dove l’attore Russel Crowe interpretò il brillante matematico statunitense e Jennifer Connelly vince l’Oscar come migliore attrice non protagonista inscenando la parte di Alicia Larde.

John Nash è stato un uomo contrassegnato da una grave malattia psicotica, diagnosticata con il nome di schizofrenia. Costretto per molti anni a vivere con i suoi fantasmi. Scompigli psicologici che solo la sua mente acuta era riuscita a difenderlo da questi onerosi sintomi del pensiero. Turbamenti che pareva si fossero assopiti negli ultimi anni.

Considerato un talento innato, Johan Nash ha rivoluzionato l’economia con i suoi studi applicati alla teoria dei giochi. Ovvero la scienza matematica che affronta e analizza situazioni di conflitto per trovare la soluzione attraverso la cooperazione. Un gioco strategico nel quale i giocatori devono cooperare per superare la soglia limite, riuscire a trovare l'equilibrio per migliorare le proprie abilità.
Ricerca scientifica basata su calcoli matematici, dove però il limite non si può quantificare.

La teoria dei giochi di John Nash ha trovato applicazioni in diversi campi. Il più nobile ed emblematico è quello medico, dove gli studiosi Lloyd Shapley e David Gale hanno vinto nel 2013 il Golden Gloose Award per avere utilizzato la teoria dei giochi di Nash per accostare i donatori di rene con i pazienti compatibili.

Nei giochi d’azzardo la teoria di Nash considera due punti: l’esito finale influenzato dal livello di abilità del giocatore e l’epilogo dettato dalle leggi del caso che domina tutti i giochi aleatori.
Il primo punto rappresenta l’impegno e lo sforzo costante del giocatore nella ricerca di nuove strategie per vincere. Nel secondo caso è solo la casualità che regole il destino del giocatore. Dalla teoria dei giochi si capisce che la gestione della fortuna dipende anche dal grado di applicazione che investe il giocatore.

In Italia, il Primo Nobel statunitense, è venuto in più occasioni per tenere delle conferenze. L’ultima è stata nel 2013 all’Università di Bergamo.

 

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